A Trinitapoli parlare di Settimana Santa significa parlare di qualcosa che è rimasto solo nel ricordo di pochi, in quanto tutto ciò che riguarda i riti tradizionali legati alla Pietà popolare si svolge ormai nella sola giornata del Venerdì Santo, e per di più in tono minore rispetto ad un passato neanche molto lontano.
Purtroppo la scarsa "sensibilità" verso le tradizioni, da parte del clero locale, ed una personalistica quanto errata interpretazione del Concilio Vaticano II, da parte dell'Autorità, hanno ridotto i riti Quaresimali e della Settimana Santa trinitapolese ad una mera ed insignificante appendice della Liturgia Ufficiale, priva ormai di quella partecipazione popolare fondamentale nel perpetuare in maniera decorosa ciò che è stato tramandato dai nostri padri.
Motivo del mio interesse verso i riti pasquali di questa cittadina, un tempo chiamata Casal Trinità (popolarmente "u Casol") è che nativa di Trinitapoli era la mia carissima nonna Matilde che è stata colei che mi ha trasmesso l' amore per le processioni della Settimana Santa e che, fin da bambino, mi raccontava degli usi e costumi di quella terra e, ovviamente, anche della stessa Settimana Santa, per non parlare dei dolci tipici che, nel ricordo delle sue origini, preparava in casa a Molfetta.
Essendo poi vissuto da piccolo con lei, per motivi di lavoro dei miei genitori, si può dire che son cresciuto mangiando anche secondo la cucina trinitapolese.
Pertanto questa scheda monografica sulla Settimana Santa di Trinitapoli vuole essere anche un omaggio alla nonna Matilde che mi ha trasmesso questa mia grande passione.
La prima tradizione a scomparire a Trinitapoli è stata la processione delle Quarantore che si svolgeva nella mattinata della Domenica di Passione antecedente quella della Palme (qualche "illuminato teologo" locale ha pensato bene che l'unica processione Eucaristica da farsi debba essere quella del corpus Domini).
Dall'anno 2000 al 2014 è stata la sola giornata del Venerdì Santo quella in cui i riti si sono svolti secondo l'antica tradizione. Infatti la mattina è uscita la processione dei Misteri, mentre la sera la processione della Pietà e del Legno Santo.
Cinque sono le Confraternite protagoniste della Settimana Santa trinitapolese: la Confraternita del SS. Sacramento, la Confraternita di Santa Maria di Loreto, la Confraternita di S. Giuseppe, la Confraternita di S. Anna e la Confraternita di S. Stefano.
La processione della Addolorata che usciva la sera del Giovedì Santo dalla Chiesa Madre e si ritirava nella Chiesa di S. Anna, dalla quale usciva al momento del passaggio della processione dei Misteri il Venerdi Santo mattina, prendendo posto dietro la statua del Cristo Morto, è stata soppressa anch'essa nell'anno 2000 in nome di una fantomatica non rispondenza ai testi evangelici.
Fortunatamente è stata ripresa nel 2015, dopo l'insistente richiesta di molti devoti cittadini.
Stessa sorte non è purtroppo toccata alla processione della Madonna di Loreto che la mattina della Domenica di Pasqua concludeva i riti della Settimana Santa a Trinitapoli (sempre per la motivazione, secondo i soliti "illuminati teologi", che non aveva alcuna attinenza con la Pasqua): questa tradizione è stata irrimediabilmente soppressa.
Motivo del mio interesse verso i riti pasquali di questa cittadina, un tempo chiamata Casal Trinità (popolarmente "u Casol") è che nativa di Trinitapoli era la mia carissima nonna Matilde che è stata colei che mi ha trasmesso l' amore per le processioni della Settimana Santa e che, fin da bambino, mi raccontava degli usi e costumi di quella terra e, ovviamente, anche della stessa Settimana Santa, per non parlare dei dolci tipici che, nel ricordo delle sue origini, preparava in casa a Molfetta.
Essendo poi vissuto da piccolo con lei, per motivi di lavoro dei miei genitori, si può dire che son cresciuto mangiando anche secondo la cucina trinitapolese.
Pertanto questa scheda monografica sulla Settimana Santa di Trinitapoli vuole essere anche un omaggio alla nonna Matilde che mi ha trasmesso questa mia grande passione.
La prima tradizione a scomparire a Trinitapoli è stata la processione delle Quarantore che si svolgeva nella mattinata della Domenica di Passione antecedente quella della Palme (qualche "illuminato teologo" locale ha pensato bene che l'unica processione Eucaristica da farsi debba essere quella del corpus Domini).
Dall'anno 2000 al 2014 è stata la sola giornata del Venerdì Santo quella in cui i riti si sono svolti secondo l'antica tradizione. Infatti la mattina è uscita la processione dei Misteri, mentre la sera la processione della Pietà e del Legno Santo.
Cinque sono le Confraternite protagoniste della Settimana Santa trinitapolese: la Confraternita del SS. Sacramento, la Confraternita di Santa Maria di Loreto, la Confraternita di S. Giuseppe, la Confraternita di S. Anna e la Confraternita di S. Stefano.
La processione della Addolorata che usciva la sera del Giovedì Santo dalla Chiesa Madre e si ritirava nella Chiesa di S. Anna, dalla quale usciva al momento del passaggio della processione dei Misteri il Venerdi Santo mattina, prendendo posto dietro la statua del Cristo Morto, è stata soppressa anch'essa nell'anno 2000 in nome di una fantomatica non rispondenza ai testi evangelici.
Fortunatamente è stata ripresa nel 2015, dopo l'insistente richiesta di molti devoti cittadini.
Stessa sorte non è purtroppo toccata alla processione della Madonna di Loreto che la mattina della Domenica di Pasqua concludeva i riti della Settimana Santa a Trinitapoli (sempre per la motivazione, secondo i soliti "illuminati teologi", che non aveva alcuna attinenza con la Pasqua): questa tradizione è stata irrimediabilmente soppressa.
- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.
- Foto (1) tratta dall' archivio privato del dott. Francesco Stanzione.
- Foto (2) a cura di A. Capodivento, tratta da "Le Confraternite di Trinitapoli" di Pietro di Biase, Schena Editore, Fasano di Brindisi, 1989.
- Foto (1) tratta dall' archivio privato del dott. Francesco Stanzione.
- Foto (2) a cura di A. Capodivento, tratta da "Le Confraternite di Trinitapoli" di Pietro di Biase, Schena Editore, Fasano di Brindisi, 1989.