CONFRATERNITA DI S. ANNA

Il 21 maggio 1831, da Napoli, il Ministro degli Interni scriveva all'Intendente di Capitanata: "Molti naturali del Comune di Casal Trinità supplicarono il re nel suo passaggio di permetter loro lo stabilimento di una Congregazione sotto il nome di S. Anna nella Chiesa della SS.ma Trinità"; lo scrivente conclude invitando il capo della provincia ad esaminare la possibilità di esaudire la richiesta, informandone l'Arcivescovo di Trani e chiedendo il suo parere.
Il Presule, in una lettera del 4 giugno 1831, così si esprime: "... sebbene nello stesso comune vi siano altre congreghe, pure a me sembra ... essere necessario installarne un'altra nella chiesa della SS. Trinità, essendo quasi abbandonata e mal tenuta, e che potrebbe rimettersi assistita dalla nuova congrega".
Espletato tutto l'iter burocratico, Ferdinando II, re delle Due Sicilie, concesse il suo "sovrano beneplacito sulla fondazione e sulle regole della Congrega sotto il titolo di S. Anna", con decreto emanato in Napoli l'11 gennaio 1832.
La nuova pia associazione fu installata nella chiesa della Trinità e naturalmente, come si era augurato l'Arcivescovo, questa fu rimessa a nuovo e riaperta al culto.
L'anno seguente, nel corso della sua Visita pastorale nel nostro paese, Gaetano de Franci, Arcivescovo di Trani, visitò anche l' "Ecclesiam sub titulo Sanctissimae Trinitatis, in qua recente installata est congregatio laicalis sub titulo Sanctae Annae" e trovò tutto in ordine: "altare, vasa sacra et sacra paramenta, et in omnibus laudavit".
E' la confraternita, dunque, d' ora in poi, che si preoccupa di mantenere in buono stato il sacro edificio, di cui è ospite.
Nel 1839, ad esempio, l'allora priore Nicolantonio Cirillo chiede l'autorizzazione a compiere dei lavori, perchè il "Cappellone della Chiesa della Trinità (...) è in pericolo di crollare; ed in conseguenza non si vede il solito concorso de' divoti per le sacre funzioni; (...) La Congrega tutta intende di rifarlo di pianta ed a proprie spese".
I Confratelli, intanto, vollero onorare la loro Titolare, esponendo in chiesa, alla pubblica venerazione, una statua di S. Anna, che sarebbe stata fatta venire da Napoli, con il contributo di tutti, in occasione di una epidemia di colera; la sacra immagine, poi si conservava in casa propria dal sacerdote don Angelantonio Miccoli, particolarmente devoto della Santa; ora, invece, per volontà della confraternita che si richiamava al suo nome, trova una più degna sistemazione nella chiesa della Trinità.
Quest'ultima, comunque, intorno alla metà dell'Ottocento, fu rifatta ex novo e più grande, con le due caratteristiche torri campanarie che ornano la facciata.

- Testo e foto (1) a cura di P. Pagano, tratti da "Le Confraternite di Trinitapoli" di Pietro di Biase, Schena Editore, Fasano di Brindisi, 1989.


LA CHIESA DI S. ANNA




LA STATUA DELLA PIETA' E IL LEGNO SANTO



LE STATUE DEI MISTERI



I FLAGELLI, I LAMPIONI, LE TROCCOLE



- Foto a cura del dott. Francesco Stanzione (11 marzo 2012).